Da quanto tempo non ti alleni?

Ti è mai capitato di riprendere ad allenarti dopo un po’ di tempo?

La sera, e il giorno dopo come sentivi i tuoi muscoli?

Avevi quella sensazione tipica di indolenzimento, ma sapevi che era un dolore sano?

Sai che negli ultimi giorni i mercati hanno un po’ stornato, cioè sono leggermente calati?

Se te ne sei accorto, come hai vissuto questo momento?

Dopo l’ultimo periodo in cui i mercati crescevano in modo incessante, è arrivata una settimana con il segno meno e il colore rosso sui monitor.

Mi domando quanti di voi l’abbiano notato, e soprattutto come lo abbiate vissuto.

Come al solito la differenza in queste situazioni la fa l’approccio, dai contatti che ho avuto con alcuni di voi mi sento di dire che è stata vissuta assolutamente bene. Il fastidio massimo è arrivato dai muscoli non più allenati ad un po’ di volatilità, che è però la normalità dei mercati.

Paradossalmente bisogna temere di più un mercato che cresce come una linea retta, perchè non è normale.

Ora facciamo una prova: cambio prospettiva, anche se di poco.

Questo è l’andamento del Dow Jones, uno dei principali indici azionari Usa ad un mese, quella gobbetta che vedete in alto a destra è il calo dell’ultima settimana. (n.d.r. Dati a questa mattina 26/02/2021 fonte investing.com)

Se allargassi il grafico a sei mesi non si noterebbe neppure, perciò se hai provato un leggero fastidio vuol dire che questo periodo, assieme allo stress vissuto l’anno scorso ti ha reso più sensibile.

Per questo motivo, stanno prendendo sempre più piede approcci che permettano di essere esposti il meno possibile al momento di mercato, specialmente in fase di acquisto.

L’attenzione non è concentrata solo sul risultato, ma considera anche la nostra maggior vulnerabilità.

Avete visto chi è tornato a crescere?

Qualcuno, anzi qualcosa è tornato a crescere:

Sto parlando dei tassi di interesse dei titoli di stato decennali degli USA, sono tornati a sfiorare l’1,5%, rendevano meno dell’1% e in poche sedute è arrivato a questo livello.

Oltre ad essere una delle concause della volatilità dei mercati degli ultimi giorni, questo rialzo rappresenta una rinnovata stima di inflazione, generata da crescita, perciò un segnale di ritorno verso la normalità.

Il bund tedesco rende -0,25% annuo con scadenza a dieci anni, questo rende l’idea di quanto sia più forte l’economia americana rispetto alla nostra.

Pensare ad un mondo in cui le obbligazioni governative, i titoli di stato, tornino a dare dei rendimenti è ancora prematuro, però almeno uno stato, di quelli realmente significativi, sta andando in quella direzione.

E le criptovalute?

Parlo di criptovalute perchè ce ne sono tantissime, vi mostro la schermata delle principali, perchè se volessi mostrare un elenco appena più esteso non basterebbe una schermata di un monitor.

Mi piacerebbe sapere quanti investitori conoscono le differenze che ci sono tra quelle principali, non sarei sorpreso se scoprissimo che molti di loro non sanno su cosa stanno mettendo i soldi.

Ancor più complesso è spiegare perché Cardano guadagni il 20% in sette giorni, e il Bitcoin perda l’11%.

Tuttavia anche l’oro ha un valore perchè siamo noi a riconoscerglielo, non certo per sue proprietà intrinseche, o per l’utilizzo che se ne può fare.

Ha però una grande caratteristica: sono millenni, e svariate civiltà nel corso del tempo che glielo hanno accordano e glielo accordano tutt’ora, al contrario delle criptovalute, che non hanno un passato consolidato alle loro spalle.

E’ una storia tutta da scrivere, dire oggi come finirà è impossibile.

Cosa fare?

In un contesto che vede un progressivo, anche se timido, ritorno dell’inflazione non ci si può permettere di rimanere liquidi a lungo.

Vivere questi momenti di volatilità come un’opportunità potrebbe essere una chiave, sfruttare gli automatismi di entrata sui mercati potrebbe aver particolarmente senso, più per ridurre i rischi che per ottenere maggiori rendimenti.

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