Oggi vi parlerò di:
- Come l’Asia e gli USA stanno affrontando la crisi;
- Come lo sta facendo l’Europa;
- MES e CORONABOND.
Cercando di rendere tutto SEMPLICE.

Perché questa immagine?
Perché rappresenta una buona metafora del punto della situazione: stiamo affrontando le rapide.
Lo stiamo facendo col casco e qualche protezione, però in ordine sparso, ogni continente/stato a modo suo, ognuno facendo leva sulle proprie risorse.
Oggi tutti hanno chiaro l’esistenza di un legame: covid19 – economia – finanza.
C’è chi parte avvantaggiato: i paesi ricchi hanno più armi, infatti The Economist oggi l’ha messo in primo piano (www.economist.com).

ASIA e USA
Trattiamo Cina e USA insieme perché hanno usato due leve diametralmente opposte.
La Cina ha affrontato covid19 indirizzando le proprie energie sul piano sanitario. Lo ha potuto fare perchè ha un governo dirigista, le casse piene, e la possibilità di destinare in modo preciso gli aiuti.
Gli USA hanno messo in campo grandissime risorse finanziarie, sia con la banca centrale, la FED, sia con aiuti governativi. Lo hanno potuto fare perchè hanno molte munizioni, e molte altre ancora da poter utilizzare.
Trump dicendo “gli USA sono fatti per non fermarsi” ha disegnato perfettamente l’approccio.
Corea del Sud e Taiwan meritano una citazione perché hanno attuato una terza via: far andare a lavorare le persone il più protette possibile, ma evitare il blocco del sistema produttivo.
EUROPA
Che una delle situazioni più critiche fosse l’Europa è apparso chiaro sin da subito, ventisette sistemi sanitari diversi, ventisette sistemi fiscali diversi, ventisette governi di cui diciannove adottano l’euro come moneta.
Covid19 richiede di essere approcciato con una guida comune, remando insieme, unendo le forze.

Fino ad oggi però ogni stato ha remato per conto suo, è mancata una guida, mentre la corrente portava verso la cascata…
Poi Draghi è intervenuto con un articolo sul Financial Times, ha indicato una via, quella di affrontare la situazione con misure eccezionali, accettando di far crescere il debito pubblico, come in tempo di guerra.
Giovedì l’Eurogruppo si è incontrato e si è bloccato sullo strumento da utilizzare: i paesi del nord vogliono il MES quelli del sud i CORONABOND.
Al primo giro era improbabile che si accordassero.
MES o CORONABOND?
I CORONABOND sono delle obbligazioni, cioè del debito pubblico emesso a livello europeo, si ipotizzava attraverso la BEI (Bamca Europea degli Investimenti).
Un po’ come dei BTP ma riconducibili all’UE.
Il MES è chiamato anche fondo salva stati, sono delle risorse destinate ad aiutare quegli stati che sono in difficoltà, come accadde per la Grecia.
Ma perchè questa spaccatura?
I CORONABOND permetterebbero agli stati del sud di indebitarsi a un tasso inferiore rispetto a quello che pagherebbero singolarmente sul mercato, e soprattutto di essere più liberi di decidere come spendere i soldi.
Il MES è un aiuto che prevede una supervisione per assicurarsi che il debito pubblico sia sostenibile nel tempo, da chi la subirebbe è vissuta come ingerenza.
Quindi? I paesi del Nord non si fidano perchè sono stanchi delle promesse mai mantenute dei governi del sud di risanare i bilanci; l’Italia è in prima fila tra i paesi poco affidabili.
Chi può garantire che passata la crisi accetteremo di ridurre la spesa pubblica? A maggior ragione se si pensa che passa attraverso il welfare, cioè sanità e pensioni?
Abbiamo chiaro che alla fine i conti devono tornare? Se ci troviamo in difficoltà è perché abbiamo agito come se i debiti non dovessero essere mai più saldati, e abbiamo continuato a spendere.
Cosa sta avvenendo oggi?
I paesi più ricchi hanno messo più risorse in campo, come si vede nel grafico pubblicato sull’ Economist.

E come si poteva leggere oggi su il Sole 24 ore, i mercati stanno dicendo chi vedono attrezzato meglio in questa crisi.
