primo passo: un TETTO

Gli incentivi e i ristori indicano le priorità che si sta dando lo stato, iniziamo ad analizzarli partendo dalla categoria che ha trovato particolari attenzioni: i giovani e le giovani famiglie.

Da anni si sente parlare della necessità di sostenere i giovani, e di incentivare la formazione delle giovani famiglie (non solo di stampo tradizionale), ma di fronte a tanti discorsi di principio, le azioni concrete dello stato sono sempre state poche e timide.

Con i soldi arrivati dall’Europa lo sguardo è stato indirizzato anche a loro, attraverso una serie di agevolazioni per l’acquisto della casa.

Ve ne voglio parlare perché alcuni di voi potrebbero essere direttamente interessati, e molti altri hanno figli e nipoti a cui pensano.

A che età si è ancora considerati giovani?

La soglia si è alzata a 36 anni, segno che probabilmente si è preso atto dei cambiamenti demografici in corso.

Inoltre il momento di accesso al lavoro si è spostato in avanti, e soprattutto ad un reddito accettabile.

Non per niente è stato considerato anche quest’aspetto, attraverso il reddito Isee.

GARANZIE dello stato

Il primo scoglio spesso è quello di ottenere il mutuo, e quando si è giovani inevitabilmente i redditi sono bassi e a volte anche instabili.

Va in questa direzione la garanzia dello stato fino all’80% per gli under 36 con meno di 30.000,00 € di reddito isee, un indicatore che considera la somma dei redditi, e circa il 20% del patrimonio al netto delle riduzioni, come ad esempio affitti che si stanno pagando.

Questo dovrebbe generare la riduzione della richiesta di garanti da parte degli istituti di credito, facilitando l’accesso al credito.

ESENZIONE DA IMPOSTE

Oltre ad agevolare l’accesso al credito, è stato previsto un ingente aiuto attraverso l’esenzione delle imposte collegate all’acquisto dell’abitazione principale.

Infatti, se si acquista da un privato è prevista l’esenzione dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale, mentre queste ultime due sono di un importo abbastanza contenuto, la prima ammonterebbe al 2% del valore catastale.

Infatti, ha un peso molto rilevante nelle fatture dei notai, considerando inoltre che viene pagata nel momento dell’acquisto, cioè quando si deve affrontare il maggior esborso di denaro, è particolarmente gravosa.

Se invece si acquista da un’impresa viene riconosciuto un credito di imposta pari all’IVA dovuta, che incide per il 4% del prezzo d’acquisto.

Inoltre è prevista l’esenzione dall’imposta sostitutiva pari allo 0,25% del mutuo, un balzello che a mio avviso è privo di logica, non solo per i più giovani.

Si fa pagare un’imposta aggiuntiva a chi ha bisogno di contrarre un prestito per acquistare la prima casa, anziché aiutarlo…

Tassi ai MINIMI storici

A tutto questo aggiungiamo che stiamo vivendo in un contesto con i tassi di interesse ai minimi storici, il cui valore anche per i mutui a tasso fisso e anche per lunghissime scadenze è a livelli bassissimi, spesso anche sotto l’1%, a cui se sommiamo le detrazioni…

A queste condizioni viene quasi voglia di domandare più liquidità del necessario.

Poiché chi è a capo del governo conosce abbastanza il mondo bancario, forse qualche considerazione in merito l’avrà fatta.

Intanto vi allego uno schema con alcuni degli interventi più significativi dell’ultimo decreto

N.B. Prima di prendere ogni decisione è bene verificare la propria situazione, con l’aiuto di specialisti, come ad esempio il notaio di fiducia, soprattutto per le imposte

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