
Da bambino avevo una maestra che voleva farmi mangiare lo stracchino a tutti i costi, se mi fosse piaciuto sarebbe stato meglio, altrimenti avrei dovuto ingoiarlo comunque…
Più o meno è quello che sta avvenendo alle aziende con la green economy: possono adottare politiche ambientaliste perché è un valore in cui si identificano, o possono attuarle costrette dalle leggi, altrimenti possono interiorizzarle perché costrette dal mercato.
Comunque sia è una strada che devono percorrere.

Un tribunale olandese ha emesso una sentenza in cui ordina a Shell di ridurre del 45% le sue emissioni di carbonio entro il 2030, un ordine del genere ad un’azienda petrolifera!
Un po’ come costringere Achille Lauro a togliersi i tatuaggi per avviare una campagna sull’importanza di lasciare la pelle immacolata, puoi obbligarlo per mandare un messaggio ai suoi fan, ma difficilmente potrai aspettarti che lui aderisca alla causa.
ExxonMobil si è vista costretta dagli azionisti ad inserire nel consiglio di amministrazione due attivisti per il cambiamento climatico, mentre Chevron è stata costretta, sempre dagli azionisti, ad impegnarsi in una riduzione delle emissioni.
Quindi in questi ultimi due casi, sono stati i proprietari ad aver indicato quella strada, anche se andrei a verificare quanto sia stato fatto per convenienza e quanto per convinzione.
Ma tant’è, la green revolution è partita, forse…

L’altra settimana sono andato a fare il tagliando all’automobile, durante l’attesa sono stato affidato alle sapienti cure di un abile venditore, che davanti ad uno splendido bolide, mi si è avvicinato per rassicurarmi: “Il motore elettrico si attiva assieme all’altro solo in fase di partenza, dopo si gira come sempre. Così facendo possiamo far identificare l’auto come ibrida…”.
Credo che sia un esempio emblematico di quando si subisce una normativa senza esserne convinti, forse l’azienda produttrice ha interiorizzato i valori sottostanti, chi la rappresentava sicuramente no.
Quante saranno le situazioni come questa?

Il vero tema però è un altro: sarà premiante investire sulle aziende in linea con i principi di etica ambientale?
Il riconoscimento e i ritorni, quanto sono indipendenti dalla convinzione verso questi valori?
Una delle opinioni che si sta facendo strada è che il rispetto dei parametri ecologici sia una discriminante per l’accesso ai prestiti, e all’acquisto delle azioni delle aziende.
Quindi il mercato potrebbe penalizzare quegli investimenti che non sono allineati.
Rimane comunque opinione, e negli investimenti a volte si creano delle convinzioni assurde e delle mode, che creano delle bolle… che possono farci male.
a proposito… alla maestra piantai la forchetta nel polso, e non mi parlò più di formaggi