Sicuramente quella dell’iceberg è una delle metafore più utilizzate e meglio comprese, ma difficilmente trova una attuazione nei comportamenti e nella lettura delle situazioni.
Anzi, a farla da padrone è proprio la punta che emerge.

Sì, ci facciamo condizionare da ciò che vediamo, addirittura alcune persone utilizzano espressioni come “vedere per credere”, ecc… ci da un senso di sicurezza, ma ci fa perdere dei contenuti che spesso sono i più preziosi.
Infatti i giacimenti delle ricchezze naturali, anche ai Poli, si trovano in profondità, dove la vista non serve a nulla, e anche i sondaggi fatti in superficie contano poco.
Le risposte e le soluzioni migliori si trovano a profondità maggiori, e poiché quasi sempre non sono buone o cattive in assoluto, è necessario andare in profondità per comprendere se sono le migliori per le caratteristiche specifiche della situazione o della persona.
Le informazioni che si riescono a reperire soprattutto sul web hanno titoli e contenuti tendenti a dare giudizi drastici, partendo spesso da delle banalizzazioni.
Per questo motivo oggi voglio indicarvi alcuni temi che nell’ultimo periodo ricorrono abitualmente, perché necessitano di approfondimenti basati sulla singola situazione.
PIC o PAC?
Questo è stato un tormentone per tutto l’anno passato, sul web trovate centinaia di contenuti sull’argomento, le variabili che impediscono di dare un giudizio netto e generalizzato sono: orizzonte temporale, mercato su cui si va a investire, disponibilità finanziarie, strumento utilizzato, asset class, ecc…
A cui vanno anteposte le esigenze personali, oltre che le preferenze di ognuno di noi.
MINUSVALENZE
Bisogna partire dalla consapevolezza che il sistema fiscale attuale “sembra” sia strutturato per generare plusvalenze non compensabili dalle minusvalenze, perciò si deve avere ben chiaro l’obiettivo: massimizzare la crescita del capitale.
Purtroppo in questo contesto, gli strumenti che attualmente permettono la compensazione spesso possono far correre rischi anche elevati, soprattutto se l’orizzonte temporale a disposizione è ridotto per via della prossimità della scadenza delle minusvalenze.
Perciò per compensare delle minus si potrebbe rischiare di generarne delle nuove, anziché generare un profitto.
Alcune volte potrebbe convenire far scadere delle minusvalenze e utilizzare strumenti che non permettono la compensazione, ma generano dei guadagni sulle operazioni.

RENDITA o CAPITALE?
Dipende dalle esigenze della persona, dal suo nucleo famigliare, dai coefficienti di trasformazione del capitale in rendita, da quale tipo di rendita, .
Sì, perché di tipi di rendita ce ne sono molti, e parlare di rendita è molto generico.
Bisogna poi contestualizzare il capitale o la rendita rispetto all’intero patrimonio famigliare, insomma di variabili ce ne sono tante.
Non sempre si possono avere risposte semplici su temi complessi, certe volte bisogna metterci la testa.