Leggere di finanza comportamentale e agire lucidamente è come sperare di mangiare una torta scrivendo gli ingredienti sulla lista della spesa.

Durante i momenti di crisi dei mercati finanziari vengono organizzati corsi, interventi di professori illustri e iniziative di ogni genere in cui vengono mostrate immagini come queste:

per farci prendere coscienza che spesso ciò che percepiamo è diverso dalla realtà, o che le decisioni che crediamo razionali in realtà non lo sono.

Tuttavia ciò che rimane da queste iniziative spesso è solo un ricordo confuso, ma soprattutto questi principi vengono disattesi al primo stress di mercato.

Il premio nobel Richard Thaler ha ipotizzato la “spinta gentile” cioè quell’indicazione delicata che ci arriva da una persona esterna e che ci porta ad agire, o a non agire.

Per riuscire a recepirla dobbiamo essere pronti a valutarla seriamente, per poterlo fare c’è un elemento utile alla portata di tutti: essere consapevoli di non essere obiettivi in certi momenti.

Questo permette di essere predisposti ad ascoltare chi ha uno sguardo più distaccato, o ha maggior esperienza e quindi indica una strada che altrimenti non avremmo percorso, e forse non avremmo neppure visto.

La performance del nostro portafoglio non la fanno i mercati, la fanno i nostri comportamenti. cit. Ruggero Bertelli

Conosco persone che si lamentano di avere perso denaro in tantissimi investimenti, magari hanno anche cambiato molti intermediari senza avere mai valutato di modificare i comportamenti e le convinzioni rispetto ad una serie di elementi:

  • Le aspettative,
  • I criteri di selezione degli investimenti,
  • I criteri di valutazione per l’entrata e l’uscita,
  • Come vivere i mercati nei momenti di turbolenza.

Modificare le emozioni che proviamo in certi momenti è difficile, però possiamo lavorare sulle reazioni a queste emozioni.

Per far questo può essere utile darsi un metodo e una disciplina, in modo da generare automatismi che disinneschino quelle azioni che si potrebbe essere portati a compiere in certi momenti.

Inoltre definire gli obiettivi e lavorare sulla pianificazione ci permette di mantenere l’attenzione su ciò che è importante, evitando di farci travolgere dalle emozioni.

Quindi il primo elemento su cui attivarsi siamo noi.

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