CHI si avvicina a CHI?

Mi raccomando! Studia bene storia, geografia e scienze. Ti serviranno per comprendere l’economia e la finanza.

Economia e finanza sono concetti lontani dai bambini, ma ipotizziamo per un attimo che non lo siano. 40,30,20 ma anche solo 10 anni fa, a vostro figlio cosa avreste consigliato di studiare per comprendere i meccanismi dietro a queste due materie?

Probabilmente qualcuno la storia l’avrebbe indicata, perché le logiche degli accadimenti si ripetono, magari non perfettamente uguali, ma con dinamiche simili.

Già meno persone avrebbero indicato la geografia, soprattutto se si fosse considerato che oggi percorrere lunghe distanze è diventato abbastanza semplice.

Le scienze? Immagino un plebiscito per la matematica, ma per le scienze proprio non penso.

Eppure oggi le traiettorie delle economie, delle politiche economiche e della finanza ricordano molto la tettonica a placche.

Qualcuno si avvicina, qualcuno si allontana.

Proviamo a guardare con gli occhi di qualche anno fa, pensiamo alla Cina e alla sua impostazione di governo.

Un modello distante da noi, ad alcuni generava confusione con quello strano mix capital-comunista, ad altri diffidenza, ad altri ancora timore, soprattutto per quella presenza così ingombrante dello stato.

Oggi questi sentimenti rimangono ancora, forse un po’ affievoliti, ma sono sempre presenti.

Ci siamo accorti che, anziché essersi avvicinata la Cina all’ occidente, è accaduto e sta accadendo il contrario? Parlo delle politiche di governo, in particolar modo in ambito economico.

Fermiamoci un attimo e riflettiamo: dal 2008 in poi gli stati sono intervenuti sempre più spesso per fronteggiare le crisi che abbiamo attraversato, a volte direttamente, altre attraverso le banche centrali.

Prima si è iniettata liquidità per tenere viva l’economia, poi sono stati tagliati i tassi di interesse per spingere l’uso del risparmio per sostenere le attività (magari una volta potremmo vedere come avviene), ora si sta utilizzando sempre di più la leva fiscale per indirizzare i nostri consumi.

Con sfumature differenti è ciò che sta avvenendo sia negli USA, sia nell’ Unione europea. Questa situazione è poi così diversa da un’ economia pianificata come quella della Cina?

Forse, la differenza reale è che quella cinese è più efficace, almeno rispetto a quella Europea.

In Italia…

Stiamo vivendo la stessa situazione, anzi due: da una parte quelle scelte che vengono guidate direttamente dallo stato, come per esempio gli incentivi per l’edilizia, ma anche quelli per i monopattini, i bonus vacanze, ecc…

Dall’altro quelli dell’Europa e della BCE, che presta soldi agli stati e lo fa indirizzando le economie, o che li sostiene di peso, come nel nostro caso, facendo acquistare il nostro debito pubblico dalla banca centrale.

La guida delle scelte la conosciamo col nome di incentivi, ha un suono dolce, perciò accettabile, mentre il nome pressione, o condizionamento genererebbero repulsione e ribellione.

Viene dato risalto solo ad una metà degli aspetti: come recita la frase sulle due mani “una da, l’altra prende”, gli incentivi sono soldi che vengono dati, da chi vengono presi? Anzi da chi verranno presi?

Oggi stiamo contraendo del debito per finanziare le scelte di indirizzo, domani qualcuno dovrà ripagarlo, pagherà ciò che qualcun altro ha cercato di far accadere.

Speriamo che la direzione sia quella giusta.

I nomi, e i modi di attuazione hanno permesso di dar sfogo all’immaginazione: incentivi, cashback, lotteria…

A proposito di lotterie e di governo delle persone, rileggere 1984 di Orwell potrebbe essere interessante…

Il futuro sta arrivando

Dire quali saranno le prossime azioni di indirizzo è complesso, ancor di più gli strumenti che verranno utilizzati.

Se vi scrivo maxi emendamento? Dl 137/2020?

Suona male, ma dice poco.

Art 4-ter “semplificazioni in materia di accesso alle procedure di sovraindebitamento per le imprese e i consumatori“?

Al crescere del burocratichese aumenta la diffidenza, se in mezzo mettiamo la parola consumatori nasce un sospetto.

Ho bisogno di ancora un po’ di tempo per studiarlo bene in modo da provare a spiegarlo in modo semplice, vi anticipo che verranno sia introdotte tutele per i consumatori, ma anche priorità per i creditori, oltre a un istituto che mi ricorda quello che negli USA viene detto bancarotta.

Quando si va ad incidere sui diritti dei creditori (chi presta i soldi), si generano effetti sia sull’accesso al credito, sia sui tassi di interesse applicati.

Rendere più difficile l’accesso al credito in alcuni settori piuttosto che in altri, dover sostenere tassi di interesse più alti se si fanno prestiti per determinati scopi piuttosto che per altri, cos’è se non un metodo per indirizzare i consumi?

Inoltra, se si legifera sul sovraindebitamento vuol dire che chi governa si immagina un certo scenario per il futuro…

Quando si muovono le placche alcuni continenti si allontanano, altri si avvicinano, qualcuno rimane schiacciato.

I commenti sono chiusi.

Blog su WordPress.com.

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: