O lasci spazio alla fantasia, o accetti l’ignoto, ma non aggrapparti al passato

Uff, un’altra mail, però quando scrivono loro i contenuti sono interessanti.

Anche questa volta è stato così, “Zoom è nata nel 2011“, poi proseguì e analizzò come la sua diffusione sia stata possibile anche grazie all’uso di piattaforme come FB, Amazon, YouTube, ecc…

Certo, oggi Zoom è una delle piattaforme di videochiamate/videoconferenze più diffuse sia tra privati, sia tra le aziende, 10 anni fa nessuno la conosceva.

Chi non utilizza questo strumento probabilmente ne utilizza altri, ma anche loro erano poco conosciuti; certo, l’arrivo del covid-19 ha accelerato la diffusione, ma è stata possibile anche perché le infrastrutture e i dispositivi, come gli smartphone, erano già diffusi tra tutti noi.

Anche solo 6/7 anni fa avrei fatto fatica a pensare che mia mamma raggiungesse questo livello di manualità col suo telefonino, eppure è stato proprio quel dispositivo che ci ha permesso di vederci durante il lock down, ma soprattutto la videochiamata con lei è diventata una prassi normale.

Tra 10 anni cosa capiterà?

Non lo so, posso fare delle ipotesi ma comunque non lo so, e sicuramente dispongo di una quantità di informazioni e una prospettiva privilegiata rispetto alla gran parte delle persone.

Perciò, quando devo tradurre tutto questo in scelte di investimento mi do alcune regole:

  • Evitare di focalizzarmi su un trend, ma su una serie di trend potenziali;
  • Sono aziende come Zoom che possono esprimere grandi margini, difficilmente potranno farlo quelle già famose oggi;
  • I settori che sono sempre andati bene, potrebbero perdere le loro sicurezze (pensate a quello che sta capitando al diesel!)
  • Affiancare mercati stabili a settori con potenziale accettandone le incertezze.

Una pubblicità di una nota casa automobilistica riportava una frase del fondatore, e diceva più o meno così:

Se quando mi spiegano un’innovazione sono in grado di comprenderla subito, vuol dire che non è così rivoluzionaria

Nel portafoglio, quando inseriamo degli investimenti su settori da cui ci aspettiamo risultati importanti, dobbiamo trovare un equilibrio tra comprensione dello strumento e l’accettazione di un certo grado di indeterminatezza.

Perché tra 10 anni?

Per una serie di motivi:

  • Cercare di guardare tra un anno ti mette in una posizione in cui subisci gli eventi, ragionare a dieci anni ti permette di scegliere in che direzione andare;
  • Un’idea buona oggi potrebbe venire valorizzata tra molti anni, ma nel momento in cui avviene la ricompensa che ricevi è decisamente importante;
  • In questo contesto di maggior incertezza il tempo diventa l’ingrediente per le nostre sicurezze;
  • Puoi attuare correttivi graduali e morbide virate, anziché fare brusche inversioni per reagire alla situazione contingente;
  • 10 anni sembrano tanti, ma il tempo vola…

Per dimostrarvi quanto siano corti dieci anni vi invito a prendere una foto scattata in una vacanza del 2011, se avete figli o nipoti è ancora più evidente, ditemi se non vi sembra ieri?

E nel frattempo?

Verranno a maturazione i frutti delle scelte fatte 10 anni fa, invece, fate scelte che vi diano stabilità, pur sapendo che offriranno minori ritorni se state iniziando oggi a ragionare anche sul lungo periodo.

E’ fondamentale evitare due grandi rischi:

  • cedere alle illusioni, nel caso tenetevi come monito sul comodino una copia di Pinocchio con un segnalibro sul capitolo 19, quello del campo delle monete d’oro, e della città di Acchiappacitrulli;
  • Scegliere guardando ciò che è sempre stato finora, cercando certezze in un passato che non c’è più.

Anche Tiger Woods ha avuto bisogno di tempo per diventare campione

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