“Vieni a prendere un caffè?”. Quando Giulio manda questo messaggio la domenica mattina il vero significato è “ho un’idea, te ne voglio parlare”. Anche questa volta è stato così…

Mi è venuto a prendere al parcheggio, così da poter fare due passi a piedi e chiacchierare prima di arrivare al bar.
Le solite domande: “come stai?”, “com’è andata la settimana?”.
Poi il caffè, seduti al tavolino, con calma.
Ritorniamo verso le macchine, altre due domande, e… ora ne è certo: la caffeina mi è entrata in circolazione e fa il suo effetto.
E’ arrivato il momento: “Matteo, ho pensato che… cosa ne dici?”.
Giulio ha considerato gli scenari economici, vede delle opportunità, vuole acquistare e ha pensato ad alcuni titoli.
Il ragionamento fila, può avere il suo perché, ha guardato il mondo, ma ha cercato le soluzioni dentro casa.

Sì, ha tradotto le sue idee in azioni, singoli titoli, tutti italiani.
Accantoniamo per un attimo l’assenza di diversificazione, facciamo una valutazione da un punto di vista puramente geografico.
Tutto in Italia!
Quella in cui è cascato Giulio è la trappola cognitiva detta dell’home bias, cioè la tendenza ad individuare titoli dello stato in cui si vive.
Questo comportamento nasce da una certa familiarità con le aziende, da cui deriva una percezione di maggiore tranquillità e controllo,
E’ una trappola molto diffusa, colpisce gli investitori di tutto il mondo.

Solo che l’Italia pesa per l’1% del mercato mondiale!
In più è uno dei meno performanti.
Un po’ come tifare per la Fortitudo e sperare di vincere lo scudetto, il cuore è una cosa, il risultato è un altro.
Potrà anche risultare antipatica, ma è molto più probabile che a vincerlo sia una squadra come la Virtus.
Nello sport ci può stare un po’ di sofferenza, gli investimenti sono un’altra cosa.
In più Giulio ha la sua vita e le sue fonti di reddito tutte in Italia, lui di fatto sta già puntando sul suo paese.
Ormai tornati alle macchine Giulio aspetta una mia proposta, perché in cuor suo sa già di aver trovato una soluzione, ma con tante pecche.
“Facciamo così: dammi un paio di giorni, cerco qualche titolo alternativo, qualche etf e qualche sicav in quei settori. Poi ci incontriamo e valutiamo come muoverci.”
Delle volte si possono avere delle idee oltre alla pianificazione finanziaria, perché si ha uno scenario in mente, perché per una parte si vuole provare a percorre anche una strada un po’ diversa.
Insomma, un po’ di colore ci sta.

Conviene comunque attuarle con strumenti efficienti.
Ecco perché Giulio vuole sempre confrontarsi con me prima di metterle in pratica.