Risparmi PER i figli o risparmi DEI figli?

20 metri, pochi secondi e il testimone deve essere ceduto. Poco spazio e poco tempo per fare un passaggio alla perfezione, e conta più degli altri, 80 metri da correre al massimo.

Mi ricorda il coinvolgimento dei figli nella gestione dei risparmi. Un passaggio che è breve ma deve essere fatto alla perfezione, perché altrimenti si potrebbero compromettere anni di sacrifici.

Mi ha fatto molto riflettere un articolo pubblicato su il Sole 24 ore che tratta il rapporto dei giovani con i risparmi e gli investimenti, emerge infatti che i ragazzi sentono molto l’importanza della gestione dei risparmi.

il tema spinoso è il rapporto che hanno con essi, come provano ad avvicinarsi, e come vengono coinvolti dai siti che seguono.

Sì, siti, perché è il mondo on line la loro prima fonte di informazione.

Leggete l’articolo di cui vi ho messo il link se avete figli, nipoti, ma anche se desiderate comprendere cosa influenza i ragazzi oggi, è assolutamente illuminante.

Non ho avuto figli, ma ho tanti ragazzi che sono miei clienti, figli di persone che scelsero di affidarmi i loro risparmi.

Li ho sempre seguiti con una particolare attenzione perché ho sempre pensato che loro siano il futuro, e che sia dovere di ognuno di noi affiancarli al meglio.

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Sfatiamo un mito: i ragazzi conoscono l’importanza del denaro e del risparmio, il tema è come lo approcciano.

L’articolo riporta come traggano informazioni e ispirazione da siti simili a piattaforme di gaming, cioè siti che assomigliano a dei videogiochi.

Dove si vedono riconosciuti attestati, premi virtuali, riconoscimenti per piccoli risultati raggiunti.

Tutto con un’altissima frequenza. Insomma ricevono in continuazione piccole pacche sulle spalle.

Ma spesso è un gioco che passa dal sano risparmio a ipotetiche operazioni speculative, andando a confondere i confini tra il mondo reale e quello immaginario.

Emerge che i ragazzi tengono molto ai loro risparmi, al punto che quando una di queste piattaforme ha fatto sparire per gioco e temporaneamente dei risparmi, un ragazzo si è suicidato (vedi articolo).

Ecco perché desidero provare a condividere con voi alcune azioni reali e concrete che possiamo fare, per passare il testimone della gestione dei soldi ai ragazzi in modo utile e sano.

Il primo passo lo devi fare tu: identifichiamo un gruzzoletto di tuo figlio o di tuo nipote.

Attenzione, ho detto di e non per.

C’è una bella differenza: nel primo caso sono soldi suoi, di cui disporrà lui, anche se li hai accantonati te. Nel secondo caso sono soldi che hai messo da parte per far fronte alle sue esigenze, ma sono soldi tuoi che servono a te per far fronte alle sue necessità.

Tutte le volte che Catia versa dei risparmi sugli investimenti dei suoi figli, li chiama e dice “questi sono soldi tuoi, quando sarai maggiorenne potrai utilizzarli”, lo fa da quando sono adolescenti, oggi capisco l’importanza di quella frase.

Per la loro università ha risparmiato, ma erano altri soldi.

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Mettiamo in conto che potrebbero anche spenderli, l’importante è che sia chiaro che la possibilità dell’acquisto nasce dal risparmio.

Permettiamo di rendere tangibile il frutto dell’investimento e del risparmio, le piattaforme on line sono basate su riconoscimenti continui.

Ecco perché potrebbe essere utile sacrificare pianificazioni di lunghissimo periodo pur di rendere appagante la gestione del risparmio, diversamente il rischio sarebbe di farlo vivere come un pesante obbligo.

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Ricordiamoci che lo stiamo facendo per loro, e non per far fare loro quello che vogliamo noi, o peggio ancora per sentirci importanti.

Marchionne riuscì a fatica ad impedire al padre di comprargli una licenza di taxi, pensate se non ci fosse riuscito!

Ecco perché mi farei due domande prima di investire o spendere soldi su qualcosa che crei dei vincoli alla libertà di scelta dei ragazzi, è fondamentale che i risparmi siano vissuti come una risorsa.

Ho visto acquistare case, attività, e ogni genere di bene dicendo che era per il figlio/a, ma siamo sicuri che non fosse perché piaceva ai genitori?

E se quel ragazzo volesse vivere in un’altra città? E se volesse fare qualcos’altro? Siamo sicuri di non creare vincoli e condizionamenti con certe scelte?

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Delle volte per saltare bisogna prendere la rincorsa, ecco perché scegliere consapevolmente formule di investimento che siano disponibili e concrete al raggiungimento della maggiore età o alla fine degli studi potrebbe essere strategico.

Lo sapete, credo nella “magia” della capitalizzazione composta e quindi dei risultati che si possono ottenere facilmente nel lunghissimo periodo.

Qui però potrebbe aver senso sacrificare la durata per far sentire il beneficio generato dal risparmio.

Un fondo pensione fatto sin da bambino risponde in modo ottimale all’esigenza di colmare il gap previdenziale, ma siamo sicuri che venga vissuto bene quando diventerà ragazzo? E che non lasci una percezione negativa sugli investimenti quando sarà adulto?

Faremmo una cosa utile se siamo sicuri di poter gestire bene la situazione, però se venisse vissuto male il vincolo su quei soldi, potremmo avere un effetto boomerang.

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Potremmo quindi risparmiare per loro, ricordandogli sempre che sono soldi loro, cercando di responsabilizzarli nel loro utilizzo ma lasciandogli comunque autonomia decisionale appena diventeranno giovani adulti.

E’ un passaggio di testimone delicato, complesso, ma affrontarlo bene farà la differenza.

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