Tanti, troppi, ammucchiati, nascosti dentro a delle scatole, in fondo a un cassetto.
E’ un po’ come non avere nulla.

Siamo entrati in zona arancione, non si può andare al bar, al ristorante, è vietato trovarsi con gli amici per un aperitivo, le nostre abitudini sono saltate.
Rischiamo di rivivere una fase come quella del lock down, anche se in versione più leggera, come allora molti di noi potrebbero cimentarsi nelle attività più assurde per far passare il tempo.
La scorsa primavera in ogni casa era nato un cuoco, i vetri e le finestre erano lucenti come non mai, e si tenevano vere e proprie battute di caccia al granello di polvere.
E se utilizzassimo questo tempo per prenderci cura dei nostri investimenti?
Attenzione! Prendersi cura è diverso dal cercare spiegazioni quasi mistiche in un documento irrilevante, dal provare a leggere il futuro attraverso improbabili interpretazioni di servizi televisivi o di articoli di pagine web.
Prendersi cura è mettere ordine, capire a cosa ci servono i nostri soldi, mantenere attuali i nostri investimenti.
Partiamo dall’inizio: mettere ordine!
Il riordino della casa ha più effetti: sapere di avere ciò che ci serve, averlo a portata di mano, dare ordine ai propri pensieri.
Ne parla Marie Kondo nel celebre libro “Il magico potere del riordino”, parla dei suoi benefici, sia a livello pratico sia a livello mentale.
Individua due fasi principali: l’eliminazione del superfluo (anche di quello che potrebbe sempre servire), e rendere facilmente disponibile ciò che serve.

Partiamo dalle cose più banali: decine e decine di buste piene di comunicazioni irrilevanti, che non verranno mai aperte e lette ma conservate solo perché “se fossero utili”.
Salvo poi non riuscire a trovare i codici di accesso all’home banking, i PIN di bancomat e carte di credito.
Proviamo ora a dare un ordine agli investimenti. Spesso i portafogli sono stati generati man mano che si aveva a disposizione la liquidità, con operazioni che andavano ad aggiungersi alle precedenti.
Sembrano le stratificazioni terrestri!
Con banche e intermediari diversi, senza una visione d’ insieme e un progetto alle spalle.
Recuperiamo le rendicontazioni delle posizioni in essere, cerchiamo di capire la logica che assumono i singoli investimenti nei nostri piani.
Ha senso quell’investimento da 2.000,00€ nel tuo portafoglio di 200.000,00€, 500.000,00€, 2.000.000,00€?
A cosa serve? Non diventare matto a cercare il perché l’hai fatto, ma prova a comprendere per cosa ti servirà, e quanto impatterà nel raggiungere i tuoi obiettivi.
Vendili se fai fatica a darti una risposta.
Verifica i tuoi obiettivi.
Cerca di capire se gli obiettivi che ti eri posto sono ancora attuali.
Avevi investito senza obiettivi?? E’ sempre un buon momento per iniziare a farlo.

Domandati : A cosa mi servono i soldi? Poi prova a definire i tempi entro cui realizzarli.
Fai un passo ulteriore: cerca di dare delle priorità e di individuare le risorse per raggiungerli.
Vuoi qualche ispirazione?
Prova a cercare tra:
- i tuoi affetti,
- le tue passioni,
- i tuoi bisogni di sicurezza,
- le tue aree di crescita.
Uniamo i puntini.
Ora identifica gli investimenti in portafoglio che ti servono a raggiungere gli obiettivi, se c’è bisogno di fare qualche modifica questa è la fase giusta.
Destina tutte le risorse recuperate dalla vendita di strumenti marginali e inefficienti, convogliale sui prodotti e sui servizi in base alla priorità che ti sei dato.

Avrai un portafoglio più semplice, più leggibile e più efficiente!
Definire bene gli obiettivi, identificare gli strumenti efficienti, creare un giusto portafoglio con i giusti componenti e i giusti pesi è complesso, lo so.
Ma tu sai che io ci sono!